MALATTIE ISCHEMICHE DELCUORE NEI PERIODI PRE E POST PANDEMIA COVID-19
I membri della nostra Faculty hanno presentano un interessante studio alla 85esima edizione del Congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC) sull’Analisi comparativa dei volumi di accesso in Pronto soccorso per malattie ischemiche del cuore nei periodi pre e post pandemia covid 19, che è stato pubblicato a pag. 615 sulla rivista “CardioSIC” Anno I – Supplemento 1 al n. 2 – Ottobre 2024 (www.cardiosic.com).
Gli autori dello studio sono il Dott. Valerio Di Nardo, Dott. Mirio Camuzzi, Dott. Fabrizio Ferilli, Dott. Claudio Fiorelli, Dott.sa Annalivia Cercarelli, Dott. Mauro Scimmi. Dott. Benedetto De Rosa e il Dott. Gabriele Ferrante. Il lavoro presentato al Congresso della SIC, si è occupato delle malattie cardiovascolari, un gruppo di patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni. Rappresentano la prima causa di morte, morbosità e invalidità in Italia e nel mondo e costituiscono un importante problema di sanità pubblica per il loro rilevante impatto umano, sociale ed economico.
Tra quelle più frequenti rientrano la cardiopatia ischemica, che comprende principalmente l’infarto acuto del miocardio, e lo scompenso cardiaco. La prevenzione è l’arma più importante per mantenere in salute il cuore e per contrastare l’insorgenza e la progressione delle malattie cardiovascolari. Le principali raccomandazioni per la loro prevenzione sono: adottare e mantenere stili di vita salutari, riconoscere precocemente e tenere sotto controllo, con l’aiuto del medico curante e degli specialisti, eventuali fattori che aumentano il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari, quali ipertensione arteriosa, dislipidemie e diabete mellito (Ministero della Salute, 2022). La letteratura riporta che oltre alle manifestazioni derivanti dall’infezione da SARS- CoV-2, la pandemia ha avuto un’importante ripercussione sui sistemi sanitari globali, e i programmi di screening e gli esami ritenuti non urgenti sono stati rinviati con conseguenti ritardi diagnostici (Bisceglia, 2021). Nonostante i pazienti affetti da malattie croniche necessitino di un accesso continuo e routinario ai servizi sanitari per poter effettuare visite ed esami ematochimici e strumentali, la pandemia COVID-19 ha fatto emergere tutte le fragilità del SSN impedendo, di fatto, a molti di sottoporsi a un corretto follow-up (GIMBE, 2021). L’impatto indiretto della pandemia ha quindi interessato anche quelle aree cliniche nelle quali la tempestività di intervento è fondamentale, come l’infarto miocardico (De Rosa et al. 2020).
Obiettivo: Confrontare il numero di accessi al Pronto Soccorso (PS) dell’Azienda Ospedaliera di Terni per malattie ischemiche del cuore nel 2019 (pre-pandemia) con quelli registrati nel 2022 (post pandemia).
Materiali e metodi: Sono stati estrapolati dal database gli accessi per malattie ischemiche del cuore (Codici 401-405), identificati secondo il Sistema di codifica ICD-9-CM, registrati negli anni 2019 e 2022 attraverso un foglio di lavoro Excel.
Risultati: Gli accessi al PS sono stati 44833 nel 2019 e 41024 nel 2022, ma nonostante una riduzione di oltre l’8%, il numero assoluto di accessi per Malattie Ischemiche del Cuore risulta aumentato per tutte le diagnosi, come si evince dal grafico.

Conclusioni: L’aumento del ricorso al PS per malattie ischemiche del cuore potrebbe essere riconducibile agli effetti indiretti della pandemia quali la riduzione delle visite cardiologiche e delle prestazioni diagnostico-terapeutiche, le sequele cardiovascolari a medio- lungo termine del COVID-19 e gli effetti sfavorevoli del lockdown sulla salute cardiovascolare (Di Pasquale et al. 2021). Lo studio non considera il numero di decessi e di interventi effettuati dai servizi di 118/112. Studi del genere possono fornire elementi utili a valutare l’efficacia dei diversi modelli territoriali, in termini di prevenzione delle riacutizzazioni e di riduzione di accessi in PS (Di Nardo et al. 2023) nonché per pianificare specifici interventi sia organizzativi che di formazione.