Raccomandazioni ILCOR 2023 (niente di nuovo) sul BLS nell’annegamento
L’International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR) ha recentemente pubblicato il riepilogo annuale contenente le versioni più concise del consenso finale sulle raccomandazioni scientifiche con i trattamenti per quanto riguarda il Basic Life Support.
Tra queste troviamo le raccomandazioni rivolte alle vittime di arresto cardiaco a seguito di sommersione, che di fatto vanno a confermare, almeno per quanto riguarda il panorama italiano, la validità delle procedure adottate già da tempo dalla maggioranza degli operatori professionisti del salvataggio e quindi non possiamo considerarle delle novità.
Il documento pubblicato è il settimo di una serie di pubblicazioni annuali di sintesi dell’International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR) sull’International Consensus on Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care Science With Treatment Recommendations (CoSTR). Questo, include il lavoro delle 6 task force, la revisione di quest’anno comprende 90 argomenti esaminati, comprese 25 revisioni sistematiche. Sebbene solo quest’ultime possano generare un CoSTR completo e nuove raccomandazioni terapeutiche, molti altri argomenti sono stati valutati con processi più snelli.
Rianimazione in barca o in acqua
Come anticipato, ILCOR suggerisce che in caso di annegamento la rianimazione a bordo di una barca può essere eseguita se i soccorritori sono addestrati in questa tecnica e determinano che essa è fattibile e sicura. Se invece i soccorritori ritengono che l’applicazione della rianimazione immediata sia o diventi troppo difficile o pericolosa, possono ritardare la rianimazione fino a quando non raggiungono la terraferma. Mentre per la rianimazione in acqua (solo ventilazione), questa può essere effettuata se i soccorritori addestrati in questa tecnica determinano che è fattibile e sicura con l’attrezzatura disponibile e la distanza dalla riva ne giustifica l’uso. Se invece i soccorritori ritengono che l’applicazione della rianimazione immediata sia troppo difficile oppure pericolosa, possono ritardare la rianimazione fino alla terraferma.
RCP e DAE
Per quanto riguarda la RCP e l’utilizzo del defibrillatore, la rianimazione deve essere iniziata per prima e continuata fino a quando non si ottiene un defibrillatore pronto per l’uso e appena è disponibile, dovrebbe essere utilizzato, così come la somministrazione di ossigeno ad alte concentrazioni. È anche suggerito che la ventilazione con maschera e pallone autoespansibile possa essere utilizzata dai bagnini o da altri soccorritori formati, a condizione che la stessa faccia parte di un programma di formazione basato sulle competenze con riqualificazione regolare e manutenzione delle attrezzature, cosa che in Italia è già prevista nell’attuale programma di addestramento, anche se a volte è spesso sottovalutata e raramente viene programmato un retraining per mantenere aggiornate la capacità pratiche nell’uso dei presidi di primo soccorso.
È inoltre raccomandato per gli operatori sanitari di seguire le raccomandazioni sul trattamento di supporto vitale avanzato per la gestione delle vie aeree per adulti e bambini in arresto cardiaco causato da annegamento.
Infine, per quanto riguarda il trasporto dei defibrillatori tramite droni, l’eterogeneità degli studi e la mancanza di dati sugli esiti dei pazienti non supportano attualmente la necessità di una specifica revisione sistematica o di una meta-analisi.