Impatto sull’arresto cardiaco improvviso in casa
Motivo dello studio:
L’arresto cardiaco improvviso resta un grave problema di salute pubblica. La maggioranza di questi eventi si verificano in casa; tuttavia pochi dati sono stati pubblicati sull’efficacia degli AED di proprietà privata.
Metodi:
Lo studio, iniziato nel 2002. Metodi di sorveglianza hanno incluso: indagini annuali di follow-up telefoniche, rapporti dei media, ordini per la sostituzione dei pads degli AED. Sono stati contattati gli utilizzatori degli AED per un approfondito colloquio e la valutazione dei dati ECG e degli eventi registrati nella memoria interna del dispositivo.
Risultati:
Sono stati identificati 25 casi di morte cardiaca improvvisa trattati con l’utilizzo dell’AED e della RCP; 2 di questi erano bambini. Nel 56% (14/25), il paziente ha presentato una fibrillazione ventricolare e gli è stata erogato almeno uno shock elettrico. Tutti i 14 pazienti che sono stati sottoposti a defibrillazione hanno avuto una risoluzione della fibrillazione ventricolare, 6 di questi (43%) hanno richiesto più di uno shock elettrico a causa di refibrillazione, il 67% (8/12) è sopravvissuto alla dimissione ospedaliera. Non si sono verificati casi di uso in insicurezza dell’AED o di danni per il paziente, per il soccorritore occasionale, o ai passanti.
Conclusioni:
Il tasso di sopravvivenza elevato osservato in questo studio dimostra che i soccorritori occasionali con AED di proprietà privata lo possono usare con successo e in modo sicuro su adulti e bambini.
Dedicato a tutte quelle Regioni che ancora sono convinte che solo un medico del 118 può addestrare le persone all’utilizzo del defibrillatore.
Fonte: Resuscitation – Volume 84, Issue 2, Pages 149-153, febbraio 2013.